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Il Mediatore Civile

Mediatore e Conciliatore

L’esito positivo della procedura di mediazione prende il nome di conciliazione. È per questo che spesso si utilizzano i due termini (mediatore e conciliatore) in modo intercambiabile, ma la figura che identificano è la stessa: un professionista che, individualmente o insieme ad altri conciliatori, lavora in condizioni di imparzialità rispetto agli interessi in conflitto, per dirimere una lite già insorta o che può insorgere tra le parti.
La sua attività è quindi finalizzata alla risoluzione dei conflitti nell’interesse delle parti, ottenuta in tempi brevi e senza il ricorso alla via giudiziaria.

Come si diventa Mediatore Civile?

Per svolgere la professione di conciliatore, è necessario essere in possesso di determinati requisiti di qualificazione professionale, consistenti in un titolo di studio non inferiore al diploma di laurea universitaria triennale ovvero, in alternativa, essere iscritti a un ordine o a un collegio professionale e nel possesso di una specifica formazione e di uno specifico aggiornamento almeno biennale, acquisiti presso gli enti di formazione. (DM 180/2010)

Una professione delicata e interessante

I mediatori possono trovarsi di fronte a interessanti opportunità lavorative. Devono però aver acquisito una solida formazione di base e capacità specifiche per una proficua risoluzione dei conflitti.

Gli obblighi del Mediatore Civile

Un mediatore civile non può lavorare per oltre cinque organismi di mediazione; la violazione costituisce anche un illecito disciplinare per i soggetti iscritti in albi professionali o pubblici dipendenti.
D’altra parte ogni ente o organismo di mediazione diverso dalle camere di commercio e dagli organismi camerali deve aver ricevuto la disponibilità, in via esclusiva, di almeno cinque mediatori.

Il mediatore civile deve svolgere il suo incarico con diligenza e correttezza e deve rispettare l’obbligo di riservatezza su tutto quanto appreso per ragioni di servizio. Non può assumere alcun diritto oppure obbligo che sia direttamente o indirettamente connesso con gli affari trattati, né può percepire compensi direttamente dalle parti, senza la mediazione dell’ente/organismo di mediazione presso il quale presta servizio.
All’atto dell’assunzione dell’incarico, infine, il mediatore deve sottoscrivere una dichiarazione di imparzialità per ciascun affare per il quale è stato designato e deve dare immediata notizia all’ente/organismo di vicende che lo riguardano e che possono avere influenza sui requisiti soggettivi nel corso della trattazione del procedimento.

“Viveva in Oriente in un tempo lontano un vecchissimo e ricchissimo cammelliere che aveva quattro figli. Quando fu sul letto di morte fece chiamare i figli e disse loro: - Vi insegno un’ultima cosa, forse la più importante. Ascoltate le mie volontà e applicatele senza modifiche. Imparerete il più grande segreto sulla conoscenza. Quando morirò voglio che dividiate così i cammelli che vi lascio in eredità: 1/2 al più grande di voi, 1/4 al secondo, 1/ 8 al terzo e 1/10 all’ultimo. Fate come vi dico e ne trarrete un grande insegnamento per la vostra vita - .
L’anziano morì e i figli piansero, ma poi restarono alquanto interdetti: i cammelli erano 39. Dopo aver cercato di fare la divisione in tutti i modi, cominciarono a dubitare della salute mentale del padre e a litigare su come poter fare. Un giorno, quando ormai i figli avevano perso la speranza di arrivare ad una soluzione senza ingenerare un conflitto tribale, passò per la piazza del paese un vecchio saggio che si fermò ad abbeverare il proprio cammello alla fontana. Era vecchio, con una lunga barba bianca e un grande turbante azzurro. La fama di saggio lo precedeva. I ragazzi lo interpellarono chiedendo disperatamente il suo aiuto. Il saggio li ascoltò in silenzio. Poi si grattò la barba, si guardò attorno e iniziò a dividere i cammelli. Li divise esattamente come il padre aveva chiesto, poi riprese il suo cammello e ripartì.
Come era riuscito il saggio a dividere i cammelli?
Il saggio aveva posto tra i 39 cammelli dei figli anche il proprio. Ora che i cammelli erano 40 (39 + il cammello del saggio) potevano essere divisi secondo le ultime volontà del padre: 1/2 di 40 = 20, 1/4 di 40 =10, 1/8 di 40 = 5, 1/10 di 40 = 4. Quindi 20 + 10 + 5+ 4 = 39.
Il cammello del saggio non serviva più. Quindi il saggio lo riprese e ripartì lentamente per la sua strada”.

Citazione da Fabio Rondot e Maria Varano.